Giacomo lo ha menzionato nel suo resoconto della riunione di venerdì 20 Febbraio: i presenti si sono espressi a favore del sostegno all'eroica lotta dei giovani e dei lavoratori guadalupesi, in sciopero per l'aumento dei salari e contro il carovita e lo sfruttamento di stampo neocolonialista in generale.
Infatti, nell'indifferenza dei media italiani, il loro sciopero generale continua a paralizzare da più di un mese l'isola caraibica della Guadalupa, provincia francese d'oltre-mare. Con un totale disprezzo per le rivendicazioni della popolazione, il governo francese ha scelto di usare le maniere forti e ha mandato sempre più gendarmi mobili (i carabinieri francesi) dalla Francia metropolitana nel tentativo di reprimere e soffocare nel sangue questa giustissima lotta. Con un certo effetto: molti feriti e pure un sindacalista morto in condizioni ufficialmente sconosciute.
Ma la lotta continua!
Qualche informazione che spiega la situazione: l'isola è di fatto controllata dalle poche ma potenti famiglie "béké" (i discendenti dei coloni bianchi) che possiedono il 50% delle terre usate a scopo quasi esclusivamente del mercato delle esportazioni, ma anche le principali catene di distribuzione e le imprese importatrici di merce. Sono i veri "maestri" dell'isola, e impongono le loro regole nell'economia locale. Risultato: i prezzi in Guadalupa sono in media 3 volte superiori a quelli della Francia metropolitana, mentre i salari sono più bassi, e il tasso di disoccupazione molto più alto (50% dei giovani di meno di 25 anni è disoccupato!). Pure i laureati non hanno quasi nessuna possibilità d'inserimento nel mercato del lavoro, dal momento che le aziende di collocamento fanno venire dei laureati dalla Francia metropolitana.
Questa situazione di quasi appartheid è alla base dell'esplosione sociale attualmente in corso.
La repressione dello Stato francese fa temere un esito negativo al collettivo LKP che organizza lo sciopero generale. Per questo hanno lanciato un "appello alla solidarietà operaia internazionale e alla democrazia" (che pubblichiamo qua sopra), al quale abbiamo deciso di rispondere positivamente manifestando anche noi il nostro sostegno.
Abbiamo quindi firmato quest'appello che è stato poi mandato ai giornali Il Manifesto e Liberazione, ma anche al nostro coordinamento nazionale di collettivi studenteschi (csp-csu) perché circoli in tutta Italia. Nel contesto di una crisi economica mondiale che i governi vogliono far pagare solo ai giovani e ai lavoratori, il collettivo LKP che guida la rivolta in Guadalupa spera che la loro lotta possa essere proprio la "scintilla" capace di accendere il resto della metropoli per estendersi al resto del continente e del mondo intero, contro un futuro di sfruttamento, di disoccupazione, di precarietà.
Facciamo conoscere questa situazione agli studenti italiani:
la loro lotta è nostra, la loro vittoria sarà anche la nostra!


Il Manifesto di domenica 22/02 ha pubblicato la nostra lettera di sostegno!
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