domenica 22 febbraio 2009

Proposta di discussione per la prossima riunione: le "12 tesi per l'Università" del Coordinamento dei collettivi della Sapienza.



Come promesso, mettiamo a disposizione sul blog il testo delle "12 tesi per l'Università" proposto dal Coordinamento dei collettivi della Sapienza, che ha preso parte alla direzione della protesta anti-Gelmini nella capitale.

Il testo non è ancora stato discusso tra di noi, quindi ci proponiamo di farlo durante la prossima riunione in questa settimana. Inoltre, segnalo che questo coordinamento ha invitato gli altri collettivi e coordinamenti d'Italia a venir a Roma per discuterne durante l'assemblea che organizzano il 28 Febbraio e 1 Marzo (sono previsti rimborsi per i partecipanti all'assemblea). Dal momento che questa iniziativa emerge da una delle realtà più importanti del movimento studentesco italiano, ci sembra utile determinare una posizione comune a riguardo.
Informazioni sul loro sito: http://www.ateneinrivolta.org/

Pierre

Appello alla solidarietà internazionale: La Scintilla sostiene i giovani e i lavoratori in sciopero generale in Guadalupa!


Giacomo lo ha menzionato nel suo resoconto della riunione di venerdì 20 Febbraio: i presenti si sono espressi a favore del sostegno all'eroica lotta dei giovani e dei lavoratori guadalupesi, in sciopero per l'aumento dei salari e contro il carovita e lo sfruttamento di stampo neocolonialista in generale.

Infatti, nell'indifferenza dei media italiani, il loro sciopero generale continua a paralizzare da più di un mese l'isola caraibica della Guadalupa, provincia francese d'oltre-mare. Con un totale disprezzo per le rivendicazioni della popolazione, il governo francese ha scelto di usare le maniere forti e ha mandato sempre più gendarmi mobili (i carabinieri francesi) dalla Francia metropolitana nel tentativo di reprimere e soffocare nel sangue questa giustissima lotta. Con un certo effetto: molti feriti e pure un sindacalista morto in condizioni ufficialmente sconosciute.

Ma la lotta continua!


Qualche informazione che spiega la situazione: l'isola è di fatto controllata dalle poche ma potenti famiglie "béké" (i discendenti dei coloni bianchi) che possiedono il 50% delle terre usate a scopo quasi esclusivamente del mercato delle esportazioni, ma anche le principali catene di distribuzione e le imprese importatrici di merce. Sono i veri "maestri" dell'isola, e impongono le loro regole nell'economia locale. Risultato: i prezzi in Guadalupa sono in media 3 volte superiori a quelli della Francia metropolitana, mentre i salari sono più bassi, e il tasso di disoccupazione molto più alto (50% dei giovani di meno di 25 anni è disoccupato!). Pure i laureati non hanno quasi nessuna possibilità d'inserimento nel mercato del lavoro, dal momento che le aziende di collocamento fanno venire dei laureati dalla Francia metropolitana.

Questa situazione di quasi appartheid è alla base dell'esplosione sociale attualmente in corso.


La repressione dello Stato francese fa temere un esito negativo al collettivo LKP che organizza lo sciopero generale. Per questo hanno lanciato un "appello alla solidarietà operaia internazionale e alla democrazia" (che pubblichiamo qua sopra), al quale abbiamo deciso di rispondere positivamente manifestando anche noi il nostro sostegno.

Abbiamo quindi firmato quest'appello che è stato poi mandato ai giornali Il Manifesto e Liberazione, ma anche al nostro coordinamento nazionale di collettivi studenteschi (csp-csu) perché circoli in tutta Italia. Nel contesto di una crisi economica mondiale che i governi vogliono far pagare solo ai giovani e ai lavoratori, il collettivo LKP che guida la rivolta in Guadalupa spera che la loro lotta possa essere proprio la "scintilla" capace di accendere il resto della metropoli per estendersi al resto del continente e del mondo intero, contro un futuro di sfruttamento, di disoccupazione, di precarietà.

Facciamo conoscere questa situazione agli studenti italiani:
la loro lotta è nostra, la loro vittoria sarà anche la nostra!

Riunione del 20 febbraio: alcune riflessioni

Venerdì 20 febbraio si è tenuta a Psicologia la riunione del Collettivo.
Scopo dichiarato della riunione era quello di discutere ed analizzare il movimento dell'Onda universitaria che è esploso in Italia tra l'ottobre ed il dicembre scorso (con particolare riferimento alla situazione triestina), e di tentare di portarne avanti la causa: la lotta alla privatizzazione dell'istruzione universitaria.

Sono emersi vari punti di discussione ed analisi.
Innanzitutto, è risultata chiara la situazione del movimento in questo momento: esso sostanzialmente non esiste. O meglio, l'Onda che a novembre è riuscita a coinvolgere migliaia di persone, ora si è ridotta ai nuclei originari di informati ed organizzatori, magari con qualche compagno in più raccolto durante i cortei; nuclei che passano spesso il tempo a combattersi l'un l'altro per assicurarsi l'organizzazione ed il controllo del movimento stesso senza risolvere nulla. La situazione triestina rispecchia questo trend alla perfezione.

Ciò che è mancato al movimento è stata un'organizzazione democratica. Perché organizzazione, e perché democratica? Spieghiamo questi due punti:
  • Organizzazione: per sua stessa natura, l'Onda includeva diverse anime, afferenti a idee diverse e stili politico-amministrativi diversi. Risulta chiaro che l'unica maniera per mediare fra diverse posizioni sia un'organizzazione di tipo rappresentativo e collaborativo, il cui compito non sia comandare, ma coordinare il movimento a due livelli: dentro gli atenei e tra gli atenei. Le alternative all'organizzazione sono gli interminabili litigi in assemblea o gli slanci dialettici: quel tipo di discorso che infiamma gli animi, ma che non produce nulla di concreto.
  • Democratica: l'organizzazione deve partire dal basso. Il movimento nasce in maniera spontanea, e un qualsiasi tipo di controllo esterno rischia di porre ad esso un freno ed una briglia. I rappresentanti del movimento devono essere eletti dal movimento stesso; non crediamo che possano essere anche i rappresentanti istituzionali delle facoltà, in quanto portatori di interessi politici contrastanti con la natura di un movimento spontaneo.

Chiariti questi due punti riguardo alla situazione del passato del movimento, ci è sembrato utile e naturale tentare di chiarirne presente e futuro. A questo proposito, sono emerse due posizioni apparentemente antitetiche. Da una parte, si potrebbe ricercare un appoggio popolare ed un vasto consenso, tentando di portare informazioni ed idee alle persone ora inattive; dall'altra ci si potrebbe concentrare invece sulle persone ora attive e tentare di portare avanti un discorso più politicamente avanzato e complesso.

Dato che entrambe queste soluzioni ci sembrano portatrici di difetti (utopismo per la prima, elitismo e scissione dalle masse per la seconda); abbiamo tentato di sintetizzarle dialetticamente.
Il ruolo del Collettivo deve essere di preparazione politica ed avanguardia; allo stesso tempo deve lavorare affinché si realizzino le condizioni per la nascita di un movimento popolare; e per finire deve essere in grado di coordinarne le attività. Mi sembra che questi ruoli (che però potrebbero essere anche definiti delle fasi dinamiche) possano esaurire in maniera adeguata le esigenze del Collettivo: un'entità flessibile e multiforme, che deve adattare i suoi sforzi a quelli del contesto in cui si trova, e che con i suoi sforzi fa il suo meglio per cambiare in modo favorevole il contesto stesso.

Dal lato pratico, i presenti si sono accordati per leggere ed analizzare il documento dei 12 punti scritto alla Sapienza di Roma, che potrebbe diventare un punto di riferimento per il movimento. Un'altra iniziativa a cui abbiamo rivolto la nostra attenzione (anche grazie all'aiuto internazionalista di Pierre) è stato lo sciopero dei lavoratori e dei cittadini represso nel sangue nella Regione Francese d'Oltremare di Guadalupa, a cui va la nostra solidarietà.

Infine, per riprendere il tema della discussione di cui sopra, tutti i presenti si sono ritenuti d'accordo a proposito di continuare le riunioni del collettivo nelle prossime settimane: riteniamo tutti che sia necessario continuare a "formarci ed informarci" a proposito delle controriforme reazionarie del governo rispetto all'istruzione pubblica, in modo da poter effettivamente parlarne in modo chiaro ed esauriente qualora si dovesse ripresentare una situazione favorevole alla nascita di un Movimento, e di lavorare affinché questa situazione possa essere creata.

Appuntamento alla prossima riunione!

-Giacomo-

mercoledì 18 febbraio 2009

PROSSIMA RIUNIONE COLLETTIVO

Il collettivo si riunirà

VENERDI' 20 FEBBRAIO ALLE ORE 17:30

Ci vediamo a quell'ora all'ingresso di psicologia, in via Sant'Anastasio.

Due sono i punti che discuteremo:

- vorremmo partire dall’articolo di Micromega sull’Onda, che abbiamo proposto nella nostra ultima riunione del 2008, articolo che ci torna utile per discutere e affinare la nostra analisi circa le dinamiche del movimento dell’autunno scorso, le sue componenti e i suoi limiti;
- quali sono le prospettive per il movimento studentesco italiano?
Faremo il punto sulla mobilitazione e le discussioni in Italia, ma guarderemo anche oltre i confini nazionali: non passa mese senza che i giovani di altri paesi europei si mobilitino (Spagna, Germania, Irlanda, Grecia, e, da ultimo, quello in corso in Francia), ed è indispensabile capire attraverso quali modalità sia possibile far convergere questi movimenti in un'unica lotta comune contro privatizzazioni e tagli!

Assemblea pubblica CGIL (10 dicembre 2008)

Appello "Solo la lotta paga" (novembre 2008)




Corteo del 25 ottobre 2008 - FIOM

Corteo del 25 ottobre 2008

Assemblea pubblica (21 ottobre 2008)

Assemblea Lettere e Filosofia (21 ottobre 2008)

Decreto Legge 112 (luglio 2008)

venerdì 13 febbraio 2009

La Scintilla si accende in rete!

Carissime e carissimi,

finalmente ci siamo: abbiamo finalmente creato il blog.
Il Collettivo Universitario "La Scintilla" è presente da ormai da più di dieci anni all'Università di Trieste e ne fanno parte studentesse e studenti di varie facoltà.
Contro l’aziendalizzazione degli atenei e contro un modello d’istruzione accessibile a pochi, per un diritto allo studio universale e contro i meccanismi della selezione classista, per una riforma reale dell’Università, che vogliamo statale e laica, fondata non sui tagli ma sugli investimenti, e capace di assicurare un futuro stabile ai giovani e ai ricercatori: queste sono le ragioni del nostro impegno, questi i motivi della nostra sistematica opposizione alle controriforme che hanno colpito l'università italiana negli ultimi vent'anni.

Siamo convinti che questo spazio possa essere un ulteriore strumento per la nostra battaglia. Ci troverete
  • i nostri materiali;
  • gli aggiornamenti sulle battaglie del movimento studentesco e universitario;
  • la legislazione prodotta in questi anni per informare ed essere informati circa leggi, controriforme, tagli di spesa e linee guida riguardanti gli Atenei italiani;
  • gli eventi, le proteste e le mobilitazioni che organizzeremo e cui prenderemo parte;
  • le notizie provenienti dalle strutture organizzate e operative nelle altre università italiane con cui siamo in contatto, per provare ad ampliare la nostra prospettiva.

Nei prossimi giorni cominceremo con la pubblicazione dell'archivio dei nostri materiali e vi terremo informati sulle nostre attività.

Buona lettura!